La storia della Associazione
Benefica-Cardano
L’Italia
si era appena unita, dopo i fasti del Risorgimento, e i Sordomuti sentirono a
loro volta la necessità di unirsi in più operanti e stretti vincoli di
fraternità. Gli approcci furono laboriosi e durarono la bellezza di parecchi
mesi, fino a che il 1° dicembre 1874 avvenne il fatto prodigioso.
Dopo
varie e alterne vicende, dopo la spola tra un Istituto e un altro, si attuò con coraggio e con fede una unione fondata sul «mutuo soccorso» e
la PRIMA Associazione di sordomuti in
Italia assunse il nome di «Società di
Mutuo soccorso per sordomuti ».
La
sede veniva offerta dall’antico «Regio» Istituto per i Sordomuti, la presidenza
assunta da Felice Carbonera e la cura delle anime dall’abate Giulio Tarra,
Rettore del Pio Istituto Sordomuti Poveri. Una triade, come si vede, colma
delle migliori garanzie di serietà, di opportunità e di praticità.
Si
voleva assicurare ai giovani sordomuti che entravano nella vita, quel minimo di
sicurezza sociale che, allora, rappresentava un segno indubbio di progressi e
di civiltà.
Con
questo di bello che il sacerdote di Cristo veniva chiamato a sedere in Consiglio come Maestro e Padre di una famiglia di anime che,
nel fraterno e vicendevole aiuto, miravano a una perfezione più alta, ad
emulazioni in Cristo.
Sono
note le vicende dell’Associazione perché la stessa, chiamatasi poi “Società di
mutuo soccorso per i sordomuti della Lombardia” e infine “Associazione Gerolamo Cardano per i sordomuti d’Italia”, ebbe a
svolgere un’attività “segnalatissima” dal lontano periodo che seguì il
Rinascimento, fino ai giorni nostri.
Ricordando
le tappe gloriose di un passato che è ben vivo nella nostra mente, il nostro
pensiero vuole tutti abbracciare nel segno di una gratitudine fatta di affetto,
di ammirazione, di devozione e di simpatia per quanti – e sono legioni - si adoperarono per tenere alta una Bandiera e
una Fiamma: la bandiera dai colori d’Italia e la fiamma di una fede
inestinguibilr, ora che la “Cardano” si è fusa con la “Benefica Sordoparlanti”,
formando unico blocco spirituale di
tutti i sordomuti della Lombardia.
Il
nostro cuore fraterno si volge alla serie di sordomuti e sordoparlanti,
succedutisi nella guida delle schiere di
fratelli, dal pio Carbonera al burrascoso Vismara, dal dinamico Prestini,
al prudente Bolzern, all’equilibrato
Ali, al misurato e dignitoso Sconfietti.
Essi
hanno tracciato un solco profondo nel campo che noi dobbiamo coltivare per le
generazioni future di sordomuti e sordoparlanti. Ed è il campo non solo della
previdenza e della sicurezza sociale, ma anche quello di migliorare
qualitativamente il sordomuto dimesso dalla scuola.
Dall’antica
sede di via San Vincenzo, presso il “Regio”, siamo passati alla splendida
sede della “Casa del Sordoparlante, in
Via Boscovich 38, che si intitola al nome del compianto Monsignor Terruzzi. Una
Sede migliorata ed abbellita, anche per il concorso generoso dell’Ente
Nazionale Sordomuti. Una sede che ha propaggini più vaste, perché abbraccia
anche sordomuti in ogni parte della terra, tanto la nostra associazione affonda le sue radici nell’anima del
Sordoparlante che crede, prega e lavora.
Oggidì
i benefici che largisce l’Associazione sono migliorati, e non poco. Anche i
molteplici servizi a favore dei soci sono del pari cresciuti. Sarà cura dei
dirigenti di continuare sulla via intrapresa: formuliamo il voto che, mediante
un più intenso afflusso di giovani nelle file dell’Associazione, sia data alla
stessa la possibilità di arrivare a tutti i sordoparlanti con l’efficacia e il
conforto di una garanzia previdenziale non inferiore a quella degli altri
lavoratori e cittadini.
Così
operando, noi avremo non solo rispettato la memoria dei nostri Morti, ma avremo
anche salvaguardato una gloriosa tradizione Ambrosiana. E avremo pure
dimostrato di non avere demeritato quelle grazie che, e cielo e terra ci
porgono di continuo sotto lo sguardo della nostra speciale Patrona, Maria Santissima
Immacolata, Regina del cielo e della terra.
Della
Cardano – di quell’antesignana Associazione dei Sordomuti d’Italia, poco o
nulla si è parlato in questi ultimi tempi, e il valore e il significato dell’unione
spirituale con la Benefica sono passati quasi ignorati. Il vortice di una vita
tumultuosa e dinamica che ha frantumato l’agghiacciante solitudine di un tempo,
quando nella nostra categoria non predominavano che incomprensione e ignoranza
e la tristezza senza nome, ha forse lasciato in disparte la fulgente gloria di quell’Associazione,
che il mai dimenticato G.R. Prestini portò orgogliosamente in alto, con quella
sua voce ammonitrice per additare ai sordomuti delle nuove generazioni la
riscossa per il proprio riscatto.
La
Cardano, con la sua gloriosa bandiera, si è fusa con la Benefica per meglio
cementare una unione spirituale, com’era nel desiderio dei nostri Morti, e per
continuare ora su un nuovo campo, quello tracciato dall’Ente Nazionale
Sordomuti, anche quell’attività mutualistica che fu prerogativa dei nostri
precursori, onde valorizzare sempre
meglio la nostra categoria, innalzando questa dignità sociale.
Sugli
spalti turgidi della nostra antica fede, sventola ancora e sempre la bandiera
della Cardano, che simboleggia l’unità di tutti i sordomuti d’Italia, unità
raggiunta con la promulgazione di quella
fatidica legge che ha istituito l’Ente
Nazionale Sordomuti.
Come
all’inizio, ancora oggi nei cuori dei sordomuti d’Italia illumina quella fede
che non è mai venuta meno, perché è
innata in loro, come quei sentimenti profondamente fraterni che li animano.
In
questa solenne e rara ricorrenza che ci fa fremere di orgoglio, la bandiera
della Cardano, benedetta da Dio e dal cuore di tutti i sordomuti italiani,
s’inchina reverente e commossa alla memoria dei suoi Morti, i quali ci hanno
insegnato la bellezza della lotta, del sacrificio e della dedizione assoluta
alla causa dei sordomuti.
V.I. (Vittorio Ieralla)
Associazione Benefica Sordoparlanti - Cardano
Per desiderio di Mons. Luigi Casanova, allora Rettore del Pio Istituto Sordomuti, il 21 gennaio 1895 fu costituita a Milano un'Associazione per gli ex-allievi ed ex-allieve dell'Istituto stesso, e fu chiamata «Associazione Benefica Cattolica Sordoparlanti», anche per differenziarsi da un'altra Associazione milanese di Mutuo Soccorso, questa di carattere laico, che si era costituita anch'essa a Milano nel 1874.Le attività e gli scopi fondamentali dell'Associazione Cattolica erano amministrati con quattro Fondi distinti, ciascuno con finalità e regolamenti propri: «Fondo Sociale» - «Fondo Vecchiaia» -«Fondo Beneficenza» - «Fondo Depositi e Prestiti».L'Associazione collaborava con la comunità dei Sacerdoti e con i Membri del Consiglio di Amministrazione del Pio Istituto per dare vita e incremento alla Casa del Lavoro Femminile di Vedano Olona, per il ricovero e il perfezionamento nei lavori femminili, promovendo i Circoli dei sordoparlanti per le loro riunioni festive e serali e diffondendo il Periodico Giulio Tarra, organo informativo del Pio Istituto. L'Associazione programmava anche delle conferenze periodiche, settimanali, oltre a riunioni territoriali per informare i sordi di tutti i problemi della vita sociale, per renderli abili alla vita e onesti lavoratori.L'Associazione aveva anche distinti uffici:
l'Ufficio di Collocamento e Difesa, che si occupava di tutte le emergenze riflettenti il lavoro, mantenendo rapporti con gli industriali, con i padroni di bottega, e con le Confederazioni del Lavoro, assumendo la rappresentatività dei propri associati;
l'Ufficio Legale, che tutelava i soci nelle controversie di diritto, nelle controversie familiari e sociali di fronte al Tribunale;
l'Ufficio di Consulenza Generale, a cui i soci si rivolgevano per ogni evenienza particolare;
l'Ufficio di Studi Medici e Scientifici, cui i soci potevano fare ricorso per le visite e cure mediche ed otorinolaringoiatriche.
Da questa premessa, ci si può render conto dei molti gravami che si era assunta l'Associazione per permettere ai soci una vita serena, e tale impegno ha fruttato diversi Riconoscimenti da parte del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e anche dall'Ente Fiera di Milano, perciò i soci si sentivano in dovere di conservarsi onesti e uniti fra loro.L'Associazione si poneva in prima fila in ogni giusta lotta per la difesa dei diritti dei sordi e per la conquista di un mondo migliore.Alla conclusione della Seconda guerra mondiale, l'Associazione diede un notevole contributo alla riorganizzazione dell'ENS, e i sordomuti, nel 1950, furono finalmente unificati sotto un unico tetto, e pochi anni dopo, nel 1954, con lo storico «Patto di Milano» la Benefica poté incorporare l'Associazione di Mutuo Soccorso «G. Cardano».Per un breve periodo, l'Associazione ha pure gestito, per conto dell'ENS Centrale di Roma, la Cassa Mutua. Con l'avvento del Servizio Sanitario Nazionale e la conseguente soppressione delle varie Casse Mutua, fu soppressa anche la nostra, e, in sostituzione di quella, iniziò una più intensa collaborazione con il Consiglio Provinciale ENS di Milano, dove si costituì il Movimento della Terza Età, con lo scopo anche di portare conforto e far visita ai sordi anziani e disagiati che vivono soli o sono ricoverati negli ospedali e nelle Case di Riposo. Ogni 15 giorni si organizzano dei ritrovi di anziani in Sede, con dibattiti ed esposizione di argomenti di attualità, sociali, dei benefici legislativi, dei programmi culturali o religiosi, delle gite e soggiorni climatici.L'Associazione Benefica-Cardano cura e custodisce, con un apposito Comitato, la Biblioteca Storica, in cui sono conservati più di 3.000 volumi, alcuni irreperibili altrove e spesso consultati da studiosi e da studenti universitari per le loro ricerche e le loro tesi di laurea.In occasione delle ricorrenze del 100° e del 125° Anniversario di Fondazione, rispettivamente nel 1975 e nel 2000, all'Associazione è stata conferita due volte, da parte dell'ENS Centrale, la Medaglia d'Oro in riconoscimento della preziosa opera svolta e che continua a svolgere l'Associazione in favore dei sordi più disagiati.L'Associazione, che conta ora un centinaio di soci, ma svolge attività anche per i sordi anziani non soci, è iscritta come ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) e inserita nei Registri Regionale e Provinciale di Volontariato.Si può dunque affermare che l'Associazione Benefica Sordoparlanti-G. Cardano ha fatto, pur se in piccolo, quello che l'ENS promuove molto più in grande.